FRASI DA ‘Parole madri-ritratti di femministe:narrazione e visioni sul materno”
ELEONORA BONACCORSI
“Spero di esserci e proverò ad essere una madre femminista quando lui sarà grande e potranno esserci azioni sbagliate da parte sua. Non credo che sarò una di quelle madri che si vedono in tv che difendono i figli sostenendo che ‘lei aveva la minigonna e lui non ha fatto altro che prendersela”.
LAURA CIMA
“Essere femminista in Italia è uno stigma, ma nella mia vita questa scelta ha contaminato ogni aspetto dell’esistenza senza creare strappi, aiutata dalla sicurezza che mi ha dato il rapporto con mia madre”.
MARINA CINIERI
“Il punto fermo è stata l’indipendenza economica: quella credo che tutte le donne debbano averla perché è determinante, così come il fatto di poter vivere con poco e con molto, ovvero con pochi consumi e molta cultura”
VICKY FRANZINETTI
“A parte le battute il tema del controllo è un argomento importante. Spesso si dice che si attua il controllo per il bene del figlio, si pensa che è bene farlo perché si suppone che altrimenti non ce la faccia a diventare autonomo. Quello che penso è: o ce la si fa o non ce la si fa”.
PAOLA LANZON
“Forse per il fatto di essere una donna, una madre, impegnata in politica e attivista, con due figli da due uomini diversi e quindi separata due volte ho vissuto sulla mia pelle cosa significhi e quanto costi scegliere, cosa vuol dire seguire la propria coerenza personale, in politica come nella vita privata”.
BEATRICE MONROY
“Vorrei vivere in una comunità, perché dentro alla comunità femminista c’è energia e crescita: io l’ho vissuta, ma ad un certo punto questa comunità si è rotta. Ci siamo infilate nella solitudine della famiglia, che è una cosa diversa dalla solitudine della quale io ho bisogno, quella della creatività”.
ROSANGELA PESENTI
“Non si nasce uguali e mettere al mondo un essere umano significa confrontarsi con la nostra posizione nel mondo e decidere quali strade percorrere. Sono comunque le madri a scegliere se stare dentro le regole patriarcali o sovvertirle proprio attraverso la relazione materna e la responsabilità è enorme”.
AGNESE PRANDI
“Sono il suo esempio numero uno, insieme a suo padre, e questo vuol dire che ogni cosa che faccio o dico rappresenta per lei un esempio, quindi io per prima devo essere coerente”.
DANIELA ROSSI
“Tornare a una modalità di ‘naturalezza’ porta spontaneamente al femminismo perché con questa forza siamo portatrici di una dignità che impedisce l’abuso: gli animali non uccidono la compagna perché non accetta la sessualità o perché sceglie un nuovo partner e la fierezza è propria di ogni essere vivente sano”.
NADIA SOMMA
“Capivo che non era quella scatola lì, quella della famiglia, molto era decantata come l’approdo ‘naturale’ per le donne, che ti dava la completezza e l’appagamento”.
FEDERICA TOURN
“Spero che questo passi ai miei figli: che il femminismo migliora la vita per tutti, per tutte, e non è una battaglia contro. È sì, un movimento contro alcuni aspetti negativi della concezione delle relazioni, ma è soprattutto costruzione, la concretezza della vita, il corpo pensante”.
LORELLA ZANARDO
“Non è stata una scoperta: ho sentito che potevo mettere insieme il fatto di essere madre con i miei principi di donna convintamente femminista. Mi è sembrato naturale”.